LA PORTALETTERE
UN AFFRESCO DELLA PROVINCIA SALENTINA DEGLI ANNI 30
La portalettere di Francesca Giannone è stato il libro del mese di Luglio del gruppo di lettura “Pagine Sorelle” che ho fondato a Forlì.
Devo dire di essere stata, nella scelta, vittima del marketing dei social; delle influenze delle bookstagrammer che seguo su Instagram e dei booktok che di tanto in tanto guardo su Tik Tok.
È certamente uno dei booktrend di questo 2023 ma non per questo non merita, a parer mio, un giudizio estremamente positivo.
La portalettere è uno straordinario affresco della provincia salentina dagli anni 30 agli anni 60; un romanzo corale, una storia di emancipazione femminile che si racconta attraverso i fatti, le tradizioni popolari, le dicerie, i melograni del Salento, le lunghe passeggiate in bicicletta e un accatastamento ingarbugliato di rapporti mal gestiti tipici dei paesini abitati da una manciata di persone, dove tutti si conoscono o perlomeno hanno la pretesa di farlo.
Mi sono affezionata ad Anna, a Carlo e Antonio e ho amato anche tutti quei personaggi “secondari” che proprio eroici non sono; Agata, Carmela, Lorenza; con tutte le loro imperfezioni e le loro peculiari caratterizzazioni umane.
Con una scrittura magistrale e altamente evocativa, la Giannone guida i lettori in quelle stradine pugliesi dove tutto accade, tra le poste del paese e la piazza assolata, conducendo gli spettatori di questi versi cinematografici verso un finale inaspettato e per certi versi incompleto, che lascia alla mente del lettore un campo minato su cui seminare fiori.